E’ il decimo difensore più pagato di tutti i tempi, il secondo della storia rossonera. Riuscirà a far dimenticare la maxi spesa?

Finalmente mio, avrà sospirato Mihajlovic all’arrivo in aeroporto di Alessio Romagnoli. Il tecnico serbo non ha mai tenuto nascosta la propria ammirazione per il centrale di difesa, che con lui ha avuto l’exploit nella Sampdoria. Mihajlovic l’ha richiesto, a sporcarsi le mani è stato Galliani: una trattativa lunga e non di certo facile, tra i no della Roma e le controfferte di altri club, ma l’ad rossonero è riuscito comunque ad avere la meglio e a portare il giocatore a Milano per la felicità sia del tecnico che del popolo rossonero. Mihajlovic potrà riabbracciare il suo pupillo e i tifosi smetteranno di lamentarsi del mercato in difesa.

Bramato, corteggiato, aspettato e strapagato, l’operazione è costata ben 25 milioni. Una cifra da record, Romagnoli infatti non solo è entrato nella top ten dei difensori più pagati, ma è anche il secondo difensore più pagato della storia del Milan. Primato detenuto da Alessandro Nesta, strappato nel lontano 2002 alla Lazio per 31 milioni di euro. Se allora però si trattò di un colpo con la C maiuscola (il CV con cui si presentava Nesta è noto a tutti), ora il Milan con Romagnoli ha deciso, sì di investire, ma soprattutto di scommettere. Il neo tecnico ha fatto da garante, esaltandone le qualità, convinto che il nuovo arrivato sia la scelta giusta. Qualche tempo fa era stato proprio il serbo, insieme a Montella, uno dei primi a paragonarlo al campione del mondo. Come non fare paragoni, soprattutto guardando il numero che Alessio porterà sulla maglia: il 13, che nella scorsa stagione fu preso in prestito da Rami, ma per i tifosi vuol dire solo Nesta.

Che responsabilità e quante aspettative, per un ragazzo di soli 20 anni tutto ciò può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Romagnoli ha tutte le carte in regola per fare la differenza e diventare il pilastro della difesa rossonera, ma non si deve dimenticare un “piccolo” dettaglio, la squadra non vive propriamente un bel momento. Mihajlovic sta ancora sperimentando e il Milan deve ancora trovare una propria identità, il giocatore quindi non potrà fare la differenza ma semplicemente dare il proprio apporto alla squadra per migliorare e crescere insieme. Conoscere il gioco di Mihajlovic potrà aiutarlo a inserirsi, ma le lacune e i problemi irrisolti del reparto arretrato finiranno comunque per rovinarne le prestazioni. Romagnoli resta un progetto, anzi rispecchia il progetto di cui parlava Berlusconi, quello di un Milan giovane e italiano, che deve lavorare per crescere, maturare e diventare una garanzia. Il saluto di benvenuto di Galliani non a caso tutela il giocatore: “noi pensiamo tu abbia tutto il tempo per diventare una nostra bandiera”. Il popolo rossonero saprà aspettare?

@FedericaDB22

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