Il mercato potrebbe regalare un centrocampista di qualità e spessore a Mihajlovic: ecco perché il Milan ne ha bisogno.
Il Milan continua a cercare un centrocampista. O no? Secondo Mediaset, c’è divergenza tra Galliani e Mihajlovic riguardo la necessità di un mediano di qualità: per l’ad rossonero il centrocampo è a posto così, mentre il tecnico vorrebbe un uomo di fosforo in mezzo al campo. Tanti i nomi in questione, da Soriano a Witsel, passando per Maher, Gundogan e Lucas Leiva. Ecco 5 motivi per cui noi ci schieriamo con il tecnico serbo.
1. DE JONG – L’olandese, fresco di rinnovo fino al 2018, è il perno centrale della linea mediana ed è, giustamente, considerato titolare. È però, più che un costruttore di gioco, un distruttore del gioco avversario. Affidare a lui le chiavi del centrocampo significa sottrargli energie per il prezioso lavoro di recupera-palloni. Serve un appoggio sicuro a cui dare il pallone una volta recuperato.
2. BERTOLACCI/BONAVENTURA – Le due mezzali rossonere hanno sempre dato il meglio in moduli che prevedevano una grande costruzione di gioco sugli esterni (il 3-4-3 del Genoa di Gasperini e il 4-4-1-1 dell’Atalanta di Colantuono): nel 4-3-1-2 di Mihajlovic il gioco si svilupperà per vie centrali e i due centrocampisti, che hanno nella capacità di inserimento la loro qualità migliore, dovrebbero ora dividersi tra compiti offensivi, regia e interdizione. Con un regista accanto a De Jong, sarebbero svincolati da eccessivi compiti di costruzione e potrebbero anche avanzare il proprio raggio d’azione, risultando più pericolosi.
3. MONTOLIVO – In teoria, è lui il regista già in rosa al Milan, ma ancora non ha saputo prendere in mano la squadra, nonostante la fascia di capitano. Ecco perché serve un uomo con esperienza internazionale e carisma che possa far ragionare la squadra anche nei momenti difficili.
4. BACCA/LUIZ ADRIANO – I due nuovi attaccanti rossoneri non hanno il fisico statuario di Ibrahimovic o Toni: sono giocatori molto tecnici e veloci, che sanno arrivare al gol tramite lo sviluppo della manovra. Per questo occorre un cervello in mezzo al campo, che abbia la visione di gioco necessaria a trovare buchi nella difesa avversaria per smarcare le punte.
5. LA DIFESA – Avere un centrocampista di qualità davanti alla difesa è un rischio, perché il pallone transita per più tempo davanti alla linea arretrata: i nomi accostati al Milan, però, hanno la sensibilità e la furbizia necessarie per capire quando costruire l’azione e quando invece spazzare il pallone senza che la difesa rischi troppo. E in ogni caso, svincolando gli altri centrocampisti da compiti di costruzione, ci sarebbe una maggiore copertura difensiva.
Matteo Villa