La sessione estiva di calciomercato è terminata, adesso è ora di fare le giuste riflessioni. Il mercato rossonero è stato segnato, oltre che dai 90 milioni spesi, dai rimpianti.

Il giorno dopo la fine del calciomercato è, per tradizione, il giorno di riflessioni, di analisi, di tabelloni, pagelle, e chi più ne ha più ne metta. Analizzando il mercato rossonero il primo fattore che salta all’occhio è senza dubbio il budget speso, ben 90 milioni. Sarà sicuramente il tempo a dirci se sono stati ben spesi o se si poteva fare di più. Il mercato rossonero è stato, però, contrassegnato anche da diversi rimpianti, partendo da giugno fino ad arrivare a ieri, 31 agosto.

ANCELOTTI – Il primo rimpianto rossonero è quello di Ancelotti. Alla fine è arrivato Mihajlovic che è un grandissimo allenatore, uno che può guidare il Milan alla rinascita, ma Carletto ha quel fascino e quell’esperienza che danno sicuramente qualcosa in più. Nei primi giorni estivi di giugno il Milan era alla ricerca del sostituto di Filippo Inzaghi, esonerato qualche settimana prima, ed era comparsa la suggestione Carlo Ancelotti. L’allenatore ex Real Madrid era più che altro un sogno di mercato, una suggestione, riportare a casa colui che ha fatto vincere ai rossoneri praticamente tutto. Alla fine è saltato, e i tifosi sono rimasti parecchio delusi, sentendosi presi in giro dalla società.

BASELLI – Altro rimpianto è Daniele Baselli, centrocampista ex Atalanta che alla fine, insieme a Zappacosta, si è trasferito al Torino. Baselli è un centrocampista di qualità, giovane, italiano e dal potenziale enorme, ed era sul taccuino di Galliani già da gennaio. E’ stato più e più volte vicino al Milan, ma alla fine l’affare non si è mai concluso. La domanda è: perché? Baselli è sicuramente un centrocampista con le caratteristiche ideali per creare gioco, è ciò che manca al centrocampo rossonero. Il prezzo richiesto dall’Atalanta non era esorbitante e sicuramente sarebbe valsa la pena spendere 7-8 milioni per assicurarsi uno dei futuri centrocampisti della Nazionale Italiana. Nelle prime due uscite del Torino in campionato, sotto la guida di Ventura, non ha sicuramente deluso le attese, anzi…

KONDOGBIA – Geoffrey Kondogbia, centrocampista ex Monaco, è stato protagonista di una delle tante telenovelas estive, che si è conclusa con un derby di mercato vinto dall’Inter, con il francese che si è accasato dai nerazzurri per una cifra vicina ai 40 milioni. In questo caso sì, il prezzo era esorbitante, probabilmente Kondogbia non è, per caratteristiche, l’identikit del centrocampista di cui il Milan ha bisogno, ma è comunque uno dei classe ’93 più promettenti che c’è e, se esplode veramente, è un grandissimo acquisto da parte dell’Inter.

IBRAHIMOVIC – Zlatan Ibrahimovic è, ad oggi, una delle prime punte più forti in circolazione. Nonostante i suoi 34 anni, resta un elemento fondamentale per ogni squadra in cui gioca, tanto che negli ultimi giorni si era parlato anche dell’interesse del Real Madrid per lui. Questo è un vero e proprio rimpianto, nonostante la coppia Bacca-L.Adriano funzioni a meraviglia, nonostante alla fine sia arrivata la scommessa Balotelli, Ibrahimovic è forse l’unico giocatore al mondo che arrivando in una squadra cambia gli equilibri non solo della squadra stessa, ma del campionato intero. Se fosse arrivato al Milan, sicuramente i rossoneri si sarebbero trovati come principali contendenti per la vittoria del campionato.

WITSEL – Quello di Axel Witsel è una ferita ancora aperta, una trattativa rimasta in piedi fino all’ultima ora di mercato. Anche Witsel, come Baselli, è un giocatore che si trova sul taccuino di Galliani da anni, si parlava di lui al Milan già dai tempi in cui il belga giocava nello Standard Liegi. Per caratteristiche, Witsel era il giocatore ideale per il Milan, soprattutto per quanto visto nelle prime due uscite di campionato. Alla fine si è concluso tutto con un nulla di fatto, il Milan resta senza centrocampista, Witsel resta allo Zenit. La perfetta conclusione di un mercato contrassegnato dai rimpianti.

Pasquale Conte

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