Nel derby di domenica 13 vedremo in azione due dei difensori più pagati della Serie A: ecco perché, secondo noi, Romagnoli è meglio di Miranda.
Il derby di Milano si avvicina: continua il nostro viaggio alla scoperta dei protagonisti di una partita che si preannuncia spettacolare per entrambe le tifoserie. Oggi si parla di difensori centrali: Alessio Romagnoli da una parte, Joao Miranda dall’altra. Entrambi sono nuovi acquisti, peraltro costati molto alle rispettive squadre: l’Inter, per il brasiliano, dovrà sborsare nei prossimi tre anni 12 milioni (tra prestito e riscatto obbligatorio), Romagnoli è costato al Milan ben 25 milioni di euro. Chi ha fatto il migliore affare? Lo dirà solo il campo, forse. Noi, intanto, puntiamo su Romagnoli: ecco perché.
LA CARTA D’IDENTITÀ – Romagnoli è nato l’11 agosto 1995, Miranda il 7 settembre 1984: 11 anni di differenza tra i due giocatori, quasi un’intera generazione. Per Romagnoli il trasferimento al Milan è, in sostanza, l’inizio di una carriera che tutti ci auguriamo felice; per Miranda l’Inter è forse l’ultima grande occasione nel calcio europeo. In più, il Milan, parola di Galliani, vuole trasformare Romagnoli in una bandiera (e lo conferma il contratto fino al 2020), mentre Miranda inevitabilmente non rimarrà in nerazzurro più di tre o quattro anni (ha un contratto fino al 2018, quando avrà 34 anni). Anche in termini di bilancio, il Milan potrà trarre più beneficio in caso di vendita del giocatore: 25 milioni sono tanti, ma sfruttando gli ammortamenti a bilancio e la auspicabile crescita di Romagnoli, che piace molto in Premier, non è escluso che in futuro Romagnoli possa ricevere offerte anche di 40 milioni (pensiamo a Otamendi, buon giocatore ma non certo un fenomeno, pagato 45 milioni dal Manchester City). Difficile invece per l’Inter rientrare, anche in parte minima, dell’investimento fatto per il capitano del Brasile, che ha già 31 anni.
LEADERSHIP – Già nelle prime uscite Romagnoli ha dimostrato di poter guidare la difesa nonostante i soli 20 anni di età. Grande personalità, forse ancora un po’ di immaturità in certe situazioni (leggasi il rigore di Firenze), ma senza dubbio il Milan ha un leader in erba: un ruolo per cui i rossoneri sono disposti ad aspettare anche qualche stagione. L’investimento dei rossoneri è stato ingente: ovviamente Romagnoli non vale ora 25 milioni, ma i rossoneri vogliono lasciarlo crescere con tranquillità, convinti che possano coltivare in casa il nuovo Nesta. Situazione diversa per Miranda: arriva in nerazzurro con grandi aspettative dei tifosi dopo aver scalzato Thiago Silva in nazionale e dopo aver vinto la Liga spagnola, segnando peraltro il gol decisivo. È ovvio che i tifosi dell’Inter si aspettino molto da lui: il ruolo di leader della difesa è obbligato, la pressione sarà altissima. Il rischio di fare la fine di Ranocchia, capitano abbandonato in panchina, è molto alto.
LA VERSATILITÀ – Romagnoli potrà tornare utile in più occasioni a Mihajlovic. È un mancino naturale e può ricoprire agilmente anche il ruolo di terzino sinistro: in quella posizione era stato utilizzato da Rudi Garcia nel 2013-2014, dopo l’infortunio di Balzaretti, con ottimi risultati. Inoltre, nelle giovanili giallorosse, allenato da Stramaccioni, ha ricoperto anche la posizione di centrocampista centrale. Una versatilità che Miranda non ha mai dimostrato nella sua carriera, in cui ha ricoperto quasi esclusivamente il ruolo di centrale di difesa.
Matteo Villa
LEGGI ANCHE: Perché Miranda è più forte di Romagnoli