Il club di via Aldo Rossi chiude al Portello: Mr. Bee e Fininvest contrari al progetto ideato da Barbara Berlusconi. E arriva il no dell’Inter alla cogestione di San Siro.

I riflettori sono tutti puntati sul derby di domenica, che si giocherà sul campo. Ma, intanto, potrebbe giocarsene un altro per quanto riguarda il discorso stadio.

SITUAZIONE MILAN – Come scrive questa mattina il Corriere della Sera, non c’è stata neanche una telefonata di chiarimento tra la famiglia Berlusconi e il presidente di Fondazione Fiera, Benito Benedini. Il 3 agosto il club di via Aldo Rossi ha rimesso tutto in discussione con una lettera fatta recapitare in viale Scarampo senza preavviso, interpretata da questi ultimi come un “incredibile dietrofront” sugli impegni assunti durante la gara per aggiudicarsi l’area del Portello. I legali dell’ente definiranno questa settimana la penale da chiedere al Milan, dunque la questione Portello si dirà del tutto archiviata. Il tutto col significativo silenzio di Mr. Bee, che vorrebbe restare a San Siro o al massimo costruire un impianto ben più grande, e col sospiro di sollievo di Piersilvio e Marina Berlusconi, e di Finivenst, da sempre contrari all’oneroso progetto, su cui Barbara invece ci aveva puntato davvero sin dall’inizio.

QUESTIONE SAN SIRO – Come riferisce sempre l’edizione odierna del Corriere della Sera, sia il Milan che l’Inter sognano uno stadio di proprietà, in quanto non hanno nessuna intenzione di proseguire la convivenza al Meazza. Il Milan, dopo il Portello, ha altre opzioni (area Falck di Sesto e in subordine Assago e area delle caserme a Baggio), ma avrebbe riproposto all’Inter di lasciare campo libero al Meazza; i nerazzurri hanno risposto picche, in quanto hanno già studiato un piano di rimodernamento da 120 milioni. Dunque, la fase di stallo è destinata a proseguire. Ma questo giova ai due club?

@PepLandi

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