Trentuno anni fa, più o meno in questi stessi giorni, in questi stessi mesi, Silvio Berlusconi faceva il suo ingresso nel Milan. Iniziava, per la prima squadra di Milano, una nuova epopea sportiva, destinata a proiettare i colori rossoneri ai vertici del calcio nel mondo.
Per il Presidente Berlusconi quella data segna anche il coronamento di un vecchio sogno.
Di fatto, la passione per i colori rossoneri, gli viene tramandata, come per la stragrande maggioranza dei tifosi del Milan (e non solo), dal papà Luigi come egli stesso ama spesso raccontare.
All’epoca era un altro Milan, forse un Milan momentaneamente in difficoltà, ma agli occhi del tifoso bambino rappresentava comunque qualcosa di meraviglioso, un patrimonio di affetti anche familiari……”E poi a casa, finiti i compiti, c’era sempre il tempo di parlarne con mio padre, di commentare l’ultima partita, di provare a immaginarsi la successiva: vedrai papà, vinceremo, dobbiamo vincere…“.
Quante volte Silvio Berlusconi lungo la sua trenntennale presidenza avrà ripensato a quelle parole nei momenti dei grandi trionfi.
Oggi, tutto questo sta svanendo. Sono svaniti i trionfi sul campo, troppo poco l’ultima Supercoppa per chi è stato abituato a ben altro; ma, nel solco del romanticismo che ha contraddistinto i primi passi di Silvio Berlusconi nel Milan, addirittura nulle le motivazioni sentimentali dei figli.
Sono della giornata di ieri le ultime dichiarazioni di Piersilvio, un tempo molto più attratto alle vicende pallonare rispetto a quanto non lo sia oggi, ben distratto, viceversa, da vicende televisive e, da ultimo, radiofoniche.
In questi giorni lo vediamo spesso in giro sulle reti Mediaset, sua controllata, a decantare i successi del nuovo “polo” radiofonico dell’azienda di famiglia ma con distacco verso “l’azienda” che più di ogni altra ha contribuito a rendere la Famiglia Berlusconi famosa nel mondo, il Milan.
Certo, gli eventi accaduti negli ultimi dieci anni, imprenditoriali e familiari, hanno fatto passare in secondo piano, all’interno del globo Fininvest e della famiglia, le vicende e gli interessi nel Milan.
L’affaire Mondadori su tutti.
Senza entrare nel merito della vicenda, le casse dell’azienda di famiglia piangono ancora oggi la fuoriuscita di 565 milioni di euro.
Mondadori che, ricordiamo, è l’azienda di riferimento di una delle figlie di prime nozze del Presidente, vale a dire Marina, certamente quella più contraria al mantenimento e all’impiegamento di fondi nel Milan.
E certamente non ha aiutato nemmeno la vicenda relativa alla separazione dalla seconda moglie, mamma di Barbara, Eleonora e Luigi che è costata al Patron la bellezza di 1,5 milioni mensili per il mantenimento della ex, 18 milioni all’anno tanto quanto guadagnano di ingaggio Ibrahimovic o Neymar giusto per intenderci.
Così come non hanno aiutato tutti i processi cui è stato sottoposto Berlusconi per via della sua “discesa” in politica fortemente osteggiata dalle toghe rosse milanesi.
Barbara, forse la più appassionata, a.d. attuale del Milan per il lato commerciale, si è contraddistinta per aver messo tutta se stessa nella vicenda Stadio-Portello; tutti sappiamo come è finita.
Dovrebbe occuparsi del marchio Milan. Barbara ha dalla sua la nascita di Casa-Milan ma anche l’abbandono della vecchia, romantica e storica sede di Via Turati, in questi giorni ci sta “lasciando” Audi, altro storico main sponsor rossonero e abbiamo “scambiato” Dolce & Gabbana con lo sfegatato tifoso rossonero Renzo Rosso Patron di Diesel.
Di Eleonora non si hanno notizie “calcistiche”; di Luigino si dice che sia un grande tifoso. Troppo poco.
Evidentemente, Silvio, da questo punto di vista, non ha ottenuto con i figli, lo stesso successo ottenuto dal papà Luigi con lui…..“…. fino alla domenica, quando – finalmente – il sogno chiamato Milan diventava realtà sul campo…. il percorso fino allo stadio (l’Arena o San Siro) mano nella mano con papà, la coda davanti ai cancelli ed io a farmi piccolo piccolo per poter entrare con un solo biglietto in due…..”.
Adesso, forse, toccherà ai cinesi; dopo una caparra di 200 milioni, altri 100 sono attesi per oggi. Ma se non dovessero arrivare? se il closing tanto atteso non dovesse verificarsi? niente paura.
Senza cinesi – è Piersilvio Berlusconi che parla – il Milan resta a mio padre….nel caso andrebbe avanti con entusiasmo mio padre”…..
Loro, i figli, hanno altri impegni….editoria, banche, comunicazione, televisione e da utlimo anche la radio, “in tutt’altre faccende affaccendati”.
Forza e coraggio caro vecchio cuore rossonero!
Sandro Cerisano