Obiettivo permanenza: il Milan studia come trattenere Deulofeu dal prestito. Ecco i motivi per cui sperare si può.

La grande sorpresa dell’inverno. Gerard Deulofeu ha stupito e impressionato: arrivato in punta di piedi, senza clamore mediatico né aspettative eccessive, l’ala spagnola ci ha messo poco per diventare l’asso nella manica di Montella. Merito di una tecnica sopraffina e di rare intelligenza tattica e spirito di sacrificio, ma soprattutto di uno sprint da centometrista: Deulofeu è imprendibile con e senza palla, chirurgico negli assist e spesso anche decisivo sotto porta. In breve, un calciatore da Milan in tutto e per tutto.

Ma la storia tra Deu e il Diavolo ha già la data di scadenza: 30 giugno 2017. Il giorno in cui scadrà il prestito secco che lo lega al Milan e che lo vedrà tornare all’Everton, il club proprietario del cartellino (con il Barcellona che detiene il diritto di recompra, ndr). Da via Aldo Rossi faranno il possibile per trattenerlo in rossonero: non sarà affatto facile, ma niente è ancora scritto. Ci sono motivi per cui i tifosi possono sperare, ma anche alcuni per i quali sarebbe meglio non farsi troppe illusioni: Deulofeu rimarrà al Milan?

PERCHÉ SÌ

Ok, l’ambiente è giusto – Milano e Milanello hanno fatto colpo. Sono bastati due mesi per colpire Deulofeu: il proverbiale calore del club rossonero ha fatto breccia nel cuore di Gerard, il quale ha dichiarato a più riprese di trovarsi benissimo nell’ambiente Milan. Anche perché qui ha ritrovato un grande amico come Suso: connazionali ed ex compagni nelle varie selezioni giovanili spagnole, ma soprattutto in sintonia in campo e fuori. E in più, ha pescato un allenatore capace di esaltarlo come mai nessuno prima: restare in rossonero, con Montella, potrebbe essere la mossa giusta per maturare ed esplodere definitivamente.

Riserva o stella? – Attualmente di proprietà dell’Everton, sarà sicuramente controriscattato dal Barcellona e tornerà in blaugrana: almeno questo, su Deulofeu, pare scontato. Ma avrebbe senso fare la riserva fissa a super campioni come Messi, Suarez e Neymar? Sarebbe più saggio proseguire il processo di crescita avviato in rossonero e completare il bagaglio tecnico e tattico, senza rischiare di rimanere stritolato dalla pressione e dalla concorrenza blaugrana. E magari pensare di tornare in Catalogna tra qualche stagione, quando i tempi saranno più maturi e il Barça dovrà operare un fisiologico rinnovamento della rosa, inserendo un altro diritto di recompra a cifre più elevate.

Sposare il progetto MilanCondicio sine qua non per un mercato di livello, e dunque anche per la possibile permanenza al Milan di Deulofeu, l’ormai famigerato closing tra Fininvest e SES rappresenterebbe la svolta del club di via Aldo Rossi. Investimenti ingenti per un progetto affascinante e ambizioso: i cinesi rappresenterebbero il crocevia del futuro del Milan. Dovessero realmente arrivare, e con essi il rilancio in bello stile del Diavolo, Deu sarebbe tra i protagonisti assoluti di un gruppo che potrebbe avviare un ciclo più che promettente: un motivo non trascurabile per scegliere di restare e sposare la causa rossonera.

PERCHÉ NO

Cifre blu e concorrenza spietata – Il diritto di recompra del Barcellona è fissato a una cifra irrisoria (12 milioni di euro, ndr) e verrà sicuramente esercitato; sarà in un secondo momento che i catalani dovranno decidere se puntarci sopra o fare cassa rivendendolo a una cifra più alta. Al netto della valutazioni che farà il Barça, sono sicure due cose: servirebbe una cifra monstre per convincere la dirigenza catalana e soprattutto si scatenerebbe l’interesse di diversi top club europei. Una concorrenza spietata e difficile da battere, a maggior ragione se dovesse prolungarsi lo stallo societario in seno al Milan.

“Més que un club” – Oltre ai soldi e la carriera, però, ci sono gli affetti. E il Barcellona rappresenta per Deulofeu qualcosa di veramente importante: per lui, catalano DOC, il richiamo del blaugrana e l’ambizione di diventare profeta in patria potrebbero essere più forti di ogni progetto alternativo. Anche perché Deu ha fatto tutta la trafila nella Masia del Barça ed è un tifoso culé a tutti i carati: la chiamata della casa madre potrebbe essere una sirena irresistibile, così come accaduto in passato per altri calciatori come Piqué e Fabregas.

No closing, no party – Ed ecco il vero punto cruciale della questione: l’ipotesi, ogni giorno più concreta, che il Milan non venga rilevato (e rilanciato) dalla chiacchierata cordata cinese capitanata da Yonghong Li. Un Diavolo privo degli ingenti capitali che arriverebbero con l’entrata in società di SES non avrebbe la possibilità di trattare con il Barcellona e nemmeno di esercitare attrattiva su un calciatore seguito in tutta Europa come Deulofeu. La permanenza del “7”, così come quella degli altri talenti (su tutti Donnarumma), sarà soprattutto una questione di ambizioni, e dunque di soldi: se non ne arriveranno, sarà vana ogni speranza.

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