Bello il Milan di Montella.
Fin dalla scorsa estate si è concentrato sul 4.3.3 e non lo ha rinnegato, nonostante spinte dall’alto in senso diverso; la solita tiritera, trequartista, due punte e altri diktat ascoltati ma inevasi.
La premessa del Presidente è sempre la stessa ma, fare bene attenzione, non veritiera.
Il desiderio di Berlusconi è frutto di un ragionamento che non trova riscontro nella realtà.
Nella storia del Milan degli ultimi 30 anni, quella cui fa riferimento il Patron, quasi mai si è giocato col trequartista e le due punte.
Il Milan di Sacchi vinceva col 4.4.2, così anche il Milan di Capello che, addirittura, sacrificò ai lati Boban e Savicevic; Ancelotti l’unico che schierò il classico numero 10, ma aveva in rosa Rui Costa, Rivaldo e Kakà, spesso schierava la squadra col famoso “albero di Natale” e cioè due trequartisti ed un’unica punta, il discorso comunque non regge poichè il mister di Reggiolo poteva contare sull’apporto di tre fuoriclasse del ruolo cosa oggi inesistente.
E così Montella “ha messo le ali” potendo contare, viceversa, dapprima su gente come Suso appunto, Bonaventura e Niang e, adesso, su calciatori come lo stesso Suso, Deulofeu e Ocampos.
Il Milan piace, gioca quasi a memoria e dalle fasce arrivano gli spunti più interessanti nell’arco dei 90 minuti; inutile inseguire chimere verso moduli di diverso orientamento, la prossima stagione va programmata tenendo nella giusta e dovuta considerazione le forze di cui già si dispone.
Montella in primis e poi gli spagnoli Suso da rinnovare con la massima urgenza, suonano sirene per lui dall’Italia, dall’Inghilterra e dalla terra natia; Deulofeu da riscattare quanto prima da parte di chiunque sia a capo della Società l’anno venturo e con lo stesso Ocampos anch’egli da riscattare al più presto; oltretutto, per quanto riguarda quest’ultimo, non sarebbe da disdegnare un futuro da centravanti considerate le doti fisiche, tecniche e balistiche in suo possesso, senza dimenticare Bonaventura che certamente andrebbe a ricoprire un ruolo da mezz’ala ma sempre utile, alla bisogna, sulle fasce.
Resterebbe, da reperire sul mercato un altro giocatore di fascia per completare il pacchetto delle “ali” e consentire un giusto turnover specie se si dovesse centrare l’obiettivo europeo, Keita Balde, il “Papu” Gomez i nomi più chiacchierati.
Se davanti è tutto “rosa e fiori”, con Bacca o un altro al suo posto e Lapadula come rincalzo, a centrocampo necessitano innesti “pesanti” e “pensanti”.
Il top sarebbe Fabregas, altro spagnolo nei radar rossoneri fin dalla scorsa estate. Qualora dovessero arrivare i cinesi (ma chi ci crede più) pare che Kramer e Dahoud del Borussia Monchengladbach siano i più gettonati.
Poche certezze o, se si preferisce, pocchi dubbi, nel pacchetto arretrato; nessuno dei calciatori impiegati da Mr. Montella ha sfigurato, anzi, finanche i tanto vituperati Paletta e Zapata hanno fornito ottime prestazioni così come appare in netta crescita Vangioni mentre Abate si è reso protagonista di un bel campionato finchè è stato impiegato.
Il modulo di riferimento prevede sempre i 4 in linea, per un campionato ambizioso non sarebbe disdicevole l’arrivo di un terzino sinistro che “ari” la fascia per tutta la lunghezza del campo, capace sia a difendere che ad arrivare sul fondo e buttarla in mezzo, nonchè un centrale di livello internazionale.
Tutto dipende dalle disponibilità economiche e dalla conseguente volontà di impegnarle.
Nel solco dell’ormai collaudato 4.3.3 dell’inestimabile Vincenzo Montella.
Sandro Cerisano