Montella e Mirabelli lo hanno disegnato così.
Visti i precedenti, sarebbe meglio spostare questo discorso al giorno dopo la Pasquetta, ma siccome abbiamo fiducia nell’operato svolto da Fassone su mandato di Yonghong Li circa i 300 milioni “procacciati” presso Elliott proviamo a immaginare quale sarà il Milan, senza tanti voli pindarici, targato Montella – Mirabelli.
Precisiamo: il discorso che seguirà è frutto di indiscrezioni giornalistiche e coltivate nell’ambito di “giri che contano”; non siamo in possesso dell’agenda del ds cosentino ma, possiamo dire, dando adito a fonti “attendibili” che – ma questo mai nessuno ce lo dirà per vie ufficiali – il duo a conduzione tecnica della squadra, Montella e Mirabelli per l’appunto, sono in contatto telefonico e praticamente quotidiano, dallo scorso mese di novembre.
Le richieste spiegate dall’allenatore al ds in pectore riguardano, nello specifico, un difensore centrale ed un esterno basso di sinistra di piede mancino capace, indifferentemente, a svolgere fase difensiva e fase offensiva, abile a consentire la superiorità numerica sulla fascia.
I nomi incontrastati per questi due ruoli sono così come per la dirigenza ancora in carica, Musacchio del Villarreal e Kolasinac dello Schalke 04; a meno di intoppi, da tenere comunque in considerazione, saranno i primi innesti nel Milan che verrà.
Di Musacchio, per via del pregresso interesse risalente alla scorsa estate, sappiamo già tutto.
Abile nel gioco aereo, tempestivo, capace a far partire l’azione dalle retrovie sì come richiesto da Mr. Montella; il suo tallone d’Achille è rappresentato dalla “predisposizione” agli infortuni.
Kolasinac. Apparso nei radar del calciomercato rossonero fin da gennaio, pare essere già bloccato dal duo Fassone – Mirabelli.
Terzino sinistro “di gamba”, coriaceo fisicamente, dotato di un buon tiro, abile nella fase difensiva tanto da poter essere impiegato, all’occorrenza, come difensore centrale, insuperabile di testa; mancino alla kolarov praticamente ma molto più applicato in fase difensiva, 24 anni bosniaco, in scadenza di contratto con la squadra tedesca.
A centrocampo, il sogno, ha un nome ed un cognome facilmente intuibili; anch’egli sul taccuino di vecchia e probabile nuova dirigenza: è Cesc Fabregas.
La sua quotazione non è altissima ed il rapporto con Antonio Conte, se in un primo momento lasciava spazio a margini di manovra ora, paiono essersi di molto ristretti.
Massimiliano Mirabelli ha però due nomi di “riserva” sottolineati con la matita blu sul suo taccuino: Dahoud e Kramer entrambi del Borussia Monchengladbach.
Il primo è forse già una chimera poichè parrebbe aver raggiunto un accordo col Borussia Dortmund, il secondo è forse più raggiungibile.
Dahoud, scadenza 2018, è un “tuttocampista”; di origini siriane ma naturalizzato tedesco. 20 anni, una “duracell” che riesce a ribaltare con naturalezza il fronte di gioco, coprendo enormi porzioni di campo senza perdere le qualità tecniche di base che sono rilevanti.
Kramer, 26 anni, Campione del Mondo con la Germania. Continuità nel rendimento, forte di testa, ottima visione di gioco. Sarebbe il perno centrale di un centrocampo a tre o l’uomo davanti alla difesa in un centrocampo schierato a “rombo”.
Sullo sfondo, come alternativa, Milan Badelj di cui sappiamo già tutto, nelle grazie di Mr. Montella, della nuova così come della vecchia dirigenza.
Davanti, si punterà tutto su un altro calciatore proveniente dalla Bundesliga e vecchia conoscenza rossonera: Pierre Emerick Aubameyang. E’ il “pupillo” di Mirabelli, va per i 28 anni e sarebbe il terminale offensivo della manovra del Milan. La sua dote principale è la velocità, sottoporta è un attaccante tra i migliori sul palcoscenico europeo e mondiale, sempre in doppia cifra nelle ultime stagioni in Francia e Germania, addirittura 25 gol nella scorsa Bundesliga.
Altro “pupillo” del ds Mirabelli è Keita Balde ma qui il discorso si intreccia col destino di Deulofeu.
Vedremo “questo” Milan l’anno venturo? chissà….intanto aspettiamo il 14 aprile e gli eventi che porterà.
Sandro Cerisano