Intervista a Luca Pagni, giornalista di Repubblica, che fa il punto sul Milan
DI DOMENICO VARANO
La redazione di Milancafe24 ha intervistato in esclusiva Luca Pagni, giornalista del quotidiano La Repubblica. Riportiamo di seguito l’intervista integrale:
La classifica del Milan è deficitaria. Lei pensa che possa rientrare nella lotta per le posizioni che aprono all’Europa?
“Solitamente, la volata per le posizioni che contano parte a marzo. Per cui ci sarebbe ancora tempo per rimediare. Ma e’ anche vero, che il Milan e’ indietro e non puo’ permettersi di perdere altro terreno. Ora e’ distante 9 punti dalla zona Uefa e 11 dalla zona Champions. Deve cominciare gia’ con il Napoli a fare punti e colmare il distacco. Passi avanti nel gioco sono stati fatti e con la Juve meritava ampiamente il pareggio. Con un paio di rinforzi a gennaio, la squadra potrebbe trovare un assetto piu’ stabile e continuita’ di risultati. Quindi, tutto dipende dai risultati da qui alla sosta: in caso di recupero di qualche posizione, potra’ dire la sua. In caso contrario, conviene giocare alla giornata e programmare per l’anno prossimo”.
Vuole farci gentilmente un riepilogo sulla situazione finanziaria e societaria del Milan?
“Finanziariamente il Milan non ha problemi. Non ha debiti con le banche e Elliott ha gia’ fatto sapere che garantisce l’aumento di capitale per l’anno prossimo a coperture delle perdite. Il problema e’ un altro e riguarda il livello dei ricavi, fondamentale nel rapporto con il FFP e quindi con la possibilita’ di ingaggiare giocatori costosi, per cartellino e ingaggio. Invece di crescere, nell’ultimo esercizio sono addirittura scesi non avendo piu’ gli incassi e i diritti tv dell’Europa league. Di nuove sponsorizzazioni non si parla, a giugno scade il contratto con Emirates. Il Milan sembra orientato soprattutto alla costruzione del nuovo stadio, ma il rapporto con il Comune non sembra facile e comunque ci vorra’ tempo prima che produca nuovo fatturato”.
Secondo lei il Milan ha sbagliato a non confermare Rino Gattuso ?
“Con il senno del poi, potrebbe sembrare un errore. Gattuso aveva una media punti superiore sia a Giampaolo che a Pioli. E prendeva molti meno gol. Ma il divorzio e’ stato una scelta di entrambe le parti: Gattuso non era favorevole alla politica dei giocatori giovani, avendo indicato a Elliott, che solo con qualche giocatore esperto la rosa attuale del Milan avrebbe potuto fare un salto di qualita’. Del resto, Boban e soprattutto Maldini , erano convinti che Gattuso non avrebbe mai dato un gioco di qualita’ al Milan. Alla luce di quanto accaduto, il rapporto con Gattuso poteva essere gestito meglio. Ma non e’ andata di certo meglio con Giampaolo, abbandonato dopo sette giornate. Nel Milan ci sono troppe persone alla prima esperienza in un grande club e la speranza e’ che dagli errori imparino. E alla svelta”.