Donnarumma, portiere del Milan, a 16 anni è già protagonista. Il futuro è nelle sue mani
A 16 anni, di questi tempi, ero sdraiato sotto l’ombrellone a leggere qualche libro di Valerio Massimo Manfredi assegnatomi dalla prof di lettere. Quando non leggevo, mi divertivo a vincere qualche torneo di calcetto in giro per l’Abruzzo, meta fissa delle mie vacanze, e passare del tempo in compagnia di qualche ragazza. Stop. C’è chi, invece, a 16 anni si è ritrovato a giocare contro il Real Madrid. Ma non i suoi pari età, che sarebbe comunque già un gran successo. Ma IL Real Madrid, quel Real Madrid. Cristiano Ronaldo, Bale, Benzema, Modric, Isco, James Rodriguez. Quello delle figurine (che a 16 anni ancora collezionavo), quello che 2 anni fa alzava in cielo la Decima e l’anno scorso è stato eliminato dalla Juventus.
Gianluigi Donnarumma, portiere classe ’99 del Milan, si è reso protagonista, nel bene e nel male, della partita contro la squadra di Benitez. Che poi, parlare di male a 16 anni è esagerato. Entrato nel secondo tempo al posto di Diego Lopez, non ha corso particolari rischi nei tempi regolamentari. Poi sono arrivati i rigori. Il momento che ogni portiere sogna, nel quale può diventare eroe perché non ha niente da perdere. Sì, è una semplice amichevole estiva, ma a 16 anni non esistono amichevoli, si vuole tutto, senza lasciare niente. Dopo essere stato bucato dai primi 4 rigoristi, si è presentato Toni Kroos sul dischetto. Una scena che ricorda Holly e Benji (che a 16 anni, ma anche ora, ancora guardavo): Benjamin Price contro Karl Heinz Schneider, stella della Nazionale tedesca. Campione del Mondo con la Germania, campione di tutto con il Bayern di Jupp Heynckes, Kroos poteva chiudere la partita. E invece no. Gigi (un nome una garanzia) intuisce l’angolo (alla sua sinistra, evidentemente il suo preferito dato che si è tuffato sempre da quella parte) e blocca la sfera. Un cenno di gioia, perché comunque ha chiuso la porta in faccia ad un campione del calibro di Kroos e ha tenuto viva la partita.
Partita che termina con un errore proprio di Donnarumma, che si fa ipnotizzare da Kiko Casilla al momento di calciare il suo rigore. Qui le mani sul volto per la tristezza. Ma a 16 anni non si può essere tristi: con quelle qualità non resta che aspettare la propria chance. Questa stagione c’è una grande campionato con la Primavera da disputare, per farsi trovare pronto quando verrà chiamato in causa. Mihajlovic osserva e ha già dimostrato di saper valorizzare i giovani. Gianluigi ‘Gigi’ Donnarumma, a 16, non vuole già più perdere tempo.
Angelo Taglieri
@AngeTaglieri88