Dopo la sconfitta di Firenze, la notizia di Balotelli che torna sconvolge i tifosi e getta pessimismo sulla nuova stagione.

Se dovessimo pensare ad uno di quegli orribili film di serie b, forse non arriveremmo a partorire una trama peggiore di quella che si è prospettata in questi due ultimi giorni. Il Milan ha perso a Firenze dimostrando di non avere un centrocampo solido e pagando le scelte arbitrali di un Valeri troppo pronto a fischiare contro la squadra rossonera. Le big cadono quasi tutte, ma la consolazione di queste sconfitte, non è sul pianeta degli umori dei tifosi milanisti. Il centrocampo andava sistemato come prima mossa di mercato e invece, chissà poi perché, ancora una volta si è andato a cercare rinforzi in attacco.

In una squadra che conta tra le file degli attaccanti Menez, Niang, Matri, Cerci, Adriano, Bacca, Suso e Honda, la tifoseria avrebbe potuto chiudere un occhio se la società avesse riportato in rossonero Zlatan Ibrahimovic. Invece la pista dello svedese è sempre più lontana, mentre nelle ultime ore si è radicata sempre di più la conferma di un ritorno di Mario Balotelli. Quel Balotelli che nessuno ha rimpianto dopo la partenza e che la società stessa si è quasi vantata di aver mandato via, liberando la rosa dalle mele marce. Ma allora perché tornare indietro? Sembra quasi che al Milan conti di più il potere di Raiola che l’idea di costruire un progetto serio. Finalmente ci avevamo creduto e invece poi arrivano certe notizie, che dopo una sconfitta, non fanno che far salire delusione, amarezza e rabbia.

La scommessa di Balotelli può essere vinta? Mihajlovic è l’uomo giusto per riportare in pista un talento come lui che fino ad ora ha perso la strada del successo calcistico per vincere quella mediatica e del gossip? Solo tra qualche mese potremmo tirare le conclusioni. Ad oggi però, lasciateci sfogare. Questo Milan non ci piace e la strada che sta percorrendo da anni, ricorda l’ombra di una nave alla deriva. Senza una guida e senza una meta, che tenta solo di rimanere a galla nelle intemperie senza cercare di ritrovare la strada verso il porto.

Valentina Bergero

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