Una stagione e mezza al Milan, tante panchine e poche soddisfazioni, da avversario invece…

DI MATTEO ANOBILE

Ci sono giocatori che quando lasciano alcune piazze se ne vanno in forma anonima senza destare rimpianti, come nel caso del Milan e Saponara. Arrivò dal Milan nell’estate del 2013 come una promessa, ma già nel gennaio 2015 se ne andò come un oggetto misterioso. Nove presenze, molte delle quali piccoli spezzoni e zero gol.
Allegri,Seedorf e Inzaghi non si accorsero di lui, anche se a onor del vero ebbe anche qualche infortunio.

Ritornato in provincia ritrovò la sua dimensione, specialmente con Empoli e Samp. Ma il paradosso è che ogni qualvolta si trovi di fronte il Milan gioca la partita della vita. Tre gol realizzati (due con l’Empoli e uno con i liguri) prestazioni maiuscole e superbe. L’ultima dimostrazione è stata, Spezia-Milan, solo un miracolo di Donnarumma gli ha negato la rete,si è conquistando il calcio di punizione da cui è scaturito il raddoppio, ha corso per due ed era presente in ogni zona del campo.

Saponara non è un fuoriclasse (un discrito giocatore di provincia) ma il Milan ci ha messo del suo non scendendo in campo e rimanendo a La Spezia come turista, sebbene dalle 22 ci sia il coprifuoco.

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