L’ex numero 18 rossonero ha rotto il silenzio rilasciando una lunga intervista per il Corriere dello Sport
di SARA PELLEGRINO
Riccardo Montolivo, ormai ex rossonero da qualche mese, ha annunciato il suo addio dal mondo del calcio giocato. Il centrocampista ha dedicato molta della sua carriera ai colori rossoneri di cui è stato Capitano dal 2013 al 2017. Poi l’arrivo di Bonucci gli ha impedito di continuare ad indossare quella fascia. Nel 2018 il ragazzo è stato messo ai margini dal progetto rossonero non prendendo parte a nessun match, neanche durante il periodo di forte emergenza che vedeva la squadra privarsi di . Nell’estate 2019, il rapporto di Montolivo con il Milan si è interrotto definitivamente ed anche da svincolato non è riuscito a trovare una squadra che gli garantisse un futuro.
Dopo qualche mese di silenzio, Montolivo ha espresso la sua opinione riguardo a come sia stato trattato dalla società rossonera. Secondo lui ci sono state alcune ingiustizie in quanto non ha mai ricevuto una spiegazione ben precisa sulla sua esclusione dal progetto.
Queste le parole di sfogo del centrocampista, rilasciate oggi su Il Corriere dello Sport: ‘’Ho giocato l’ultima volta a 33 anni, a maggio 2018, all’Atleti Azzurri d’Italia, lo stesso stadio in cui avevo esordito sedici anni prima. Due, sette, sette. Due stagioni nell’Atalanta, sette nella Fiorentina e sette nel Milan, anche se l’ultimo anno e mezzo è stato un calvario: messo ai margini, risposte mai date, verità aggirate o negate, strane dimenticanze, trascuratezze. Non provo rancore. Chi ha sbagliato nei miei confronti, chi mi ha mancato di rispetto, e ripetutamente, farà forse i conti con la propria coscienza. Alla fine di una stagione nella quale da gennaio avevo praticamente smesso di giocare non per mia volontà né per problemi fisici, l’allenatore mi dice che farò parte del gruppo pur perdendo la centralità. Accetto di rimettermi in gioco, sono all’ultimo anno di contratto. Poco prima della partenza per la tournée negli Stati Uniti, però, ricevo un sms dal team manager, l’ex arbitro Romeo: “Tu non vieni”. Motivazioni e spiegazioni, zero. Elliott subentra al cinese, a fine luglio Leonardo e Maldini prendono il posto di Mirabelli ereditando anche la mia situazione. Leonardo in qualche modo mi rassicura e da quel momento smetto di essere considerato a disposizione’’.
Sul passaggio della Fascia a Bonucci: ‘’Non fui io a consegnargliela. Mi dissero che Yonghong Li aveva deciso che la fascia sarebbe passata a uno dei nuovi. Quando me lo comunicarono spiegai che lo trovavo ingiusto, che stavano commettendo un grosso errore poiché nello spogliatoio ci sono delle gerarchie che dovrebbero essere sempre rispettate’’.
Se i suoi compagni di squadra hanno preso le sue difese: ‘’Nel calcio di oggi ognuno pensa per sé, queste sono le stagioni della precarietà, degli spazi da conquistare e non mollare. La solidarietà, il senso del gruppo, roba d’altri tempi. E comunque non avrebbero potuto ottenere nulla. Io stesso dopo un primo incontro smisi di inseguire delle parole vuote: mi bastavano i fatti’’.