In balia delle onde. E’ questa la sensazione comune ai tifosi rossoneri. Da un lato vicende societarie indecifrabili, dall’altro la squadra sul campo, capitanata da Montella, a testa bassa.

Non passa giorno senza che le voci più disparate si accaniscano sul Milan, su SES e su Silvio Berlusconi più o meno furioso.

La vicenda closing sta toccando picchi mai raggiunti finora a nessuna latitudine, sulla credibilità dei cinesi oramai non scommette più nessuno.

E lo scetticismo avanza.

In questo “stallo” societario sempre più aumentano le voci che vedrebbero uno smembramento del “giocattolo” costruito da Montella, nessuno a metterci un punto, nessuno a scrivere la parola fine.

E così Donnarumma, l’uomo che ogni tifoso vedrebbe con la fascia di Capitano al braccio per almeno venti anni, un giorno va alla Juventus, un giorno al Manchester United l’altro al Real Madrid.

Nessuna speranza di riscatto per il neo rojo Deulofeu; Suso, anche lui, in orbita Juventus o Atletico Madrid, De Sciglio sempre in maglia bianconera, problemi finanche per il prolungamento di contratto per Paletta.

Scomparsi dai radar Belotti, Aubameyang, Musacchio, Fabregas e chi più ne ha più ne metta.

La situazione non è delle più belle, giusto per usare un eufemismo e pare che Berluconi stia sempre più “incazzato” e determinato a tenersi il Milan.

Ma come può farlo con un ostracismo interno a Fininvest ed alla famiglia sempre più lontani e distanti dalla squadra rossonera?

E ammesso che lo facesse, contro tutto e contro tutti, senza capitali da immettere poichè non sgorga acqua dai “rubinetti chiusi” a doppia mandata, come lo farebbe?

Male, lo farebbe molto male! non dimentichiamo infatti che nella testa del Presidente è passata finanche l’idea di licenziare Montella non molto tempo fa ed il suo “pupillo”, Brocchi, è ora a spasso.

Il quadro è decisamente desolante.

In tutto questo, l’unico a metterci la faccia, dentro e fuori dal campo, è proprio lui, Capitan Montella.

E’ lui il punto di riferimento dei tifosi, è lui la luce in fondo al tunnel, è lui che spiega saggezza a piene mani specie nei post partita, soprattutto quelli tribolati e controversi; è sempre lui che guida la squadra con saggezza e con acume.

Se siamo ancora in corsa per un posto in Europa lo dobbiamo proprio a Montella che, dal luglio scorso, in quel di Milanello e dintorni, sta compiendo un “miracolo calcistico”.

Calciatori relegati a brocchi (minuscolo) da una stampa e da un’opinione pubblica superficiale, leggi Abate, Paletta, Suso e da ultimo Sosa e Vangioni rigenerati; Locatelli, Pasalic, Deulofeu, lanciati senza tanti indugi, Donnarumma e Romagnoli costanti nella loro crescita.

Insomma, un lavoro certosino coi singoli ma anche di squadra; il Milan “dura” 90 minuti e anche più, cresce nei secondi tempi, ha carattere, gioco e quella “cazzimma” che tanto piace al Presidente De Laurentis.

Ma, anche lui, da ieri, appare ufficialmente “spaesato”: “Non si può andare avanti così all’infinito. Magari la prossima settimana avremo le idee più chiare e le avrò anch’io. Sulla classifica, su cosa si potrà fare in futuro con la società. Ho un contratto e da parte mia non c’è alcun problema, ma tutti possono vedere quanto sia labile la situazione. Fino a due mesi fa ero intoccabile, poi un mese fa ero fuori…”.

E’ ovvio ed evidente che Montella abbia voglia di programmare la prossima stagione; marzo e aprile sono i mesi in cui si buttano le basi per meglio lavorare l’anno seguente e con un organico che possa migliorare la pur brillante stagione attuale.

Ma come e con chi? Con chi dovrà interfacciarsi Montella, ammesso che resti l’allenatore del Milan l’anno venturo, al fine di costruire una squadra capace di rinverdire i vecchi fasti rossoneri?

Galliani tace trincerandosi dietro l’affermazione di essere un “dipendente”, Maiorino non ha molta voce in capitolo, Fassone e Mirabelli mai si sono esposti, a ben vedere, non avendo alcun rapporto col Milan ed essendo a libro paga SES, al momento fuori dai giochi.

Ed ecco che lo sconforto avanza inarrestabile, l’idea di un’altra annata di transizione, per quanto non piaccia, prende piede, e lo sconcerto e lo sconforto la fanno da padrona finanche sulla faccia di Mauro Suma nelle sue apparizioni sul canale rossonero e nelle TV private lombarde.

In tutto questo si gioca stasera Milan – Genoa, tre punti sarebbero fondamentali per continuare a sperare in un posto in Europa e per allontanare, seppur momentaneamente, la tristezza che ormai si è impadronita di tutto i tifosi rossoneri spettatori inermi al martedì ed al mercoledì di Champions, al giovedì dell’Europa League ed al venerdì dei sorteggi.

Per favore, basta!

Sandro Cerisano

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