Il Milan continua le sue manovre di mercato e vuole rinforzarsi per ritornare nelle prime quattro d’Europa. Leonardo e Gattuso completeranno la metamorfosi?
DI DOMENICO VARANO
Un mese fa nessuno si sarebbe aspettato di vedere il Milan in questa posizione di classifica, tantomeno con una situazione di emergenza come quella esistente in casa rossonera. Il tecnico Gattuso ha saputo tirare fuori il meglio nel momento più difficile della stagione. La svolta è arrivata dopo la sconfitta di misura subìta nel derby. Il giorno dopo, Gattuso ha parlato alla squadra e chiesto massima disciplina e attaccamento alla maglia. Pochi concetti, ma subito diretti a chi ancora non aveva capito dove si trovava. Oggi il Milan gioca a calcio, lotta, sa soffrire, vince. Tutto questo non era scontato, specie se scendi in campo senza difesa titolare e Higuain.
I rossoneri avrebbero meritato di vincere anche a Roma contro la Lazio, ma nel finale hanno pagato a caro prezzo una distrazione. La squadra ha pian piano assorbito i dettami del mister, riscoprendo il sempre verde Zapata, ma anche un ottimo Bakayoko e un Cutrone indiavolato. Il brutto anatroccolo di inizio stagione si è trasformato in un piccolo cigno, che ora deve spiccare il volo finale. Ci penserà Leonardo a dare al piccolo cigno le forze per arrivare al nido più ambito, ossia la Champions League. Le ultime indiscrezioni parlano di un arrivo quasi sicuro di Zlatan Ibrahimovic, a cui dovrebbe aggiungersi anche Cesc Fabregas. Se a giugno arrivasse anche Godin, il Milan tornerebbe ad essere altamente competitivo.
Leonardo ed Elliott vogliono riportare i rossoneri ai vertici europei, servirà del tempo, ma del resto Roma non è stata costruita in un solo giorno. I tifosi sognano il sorpasso ai cugini dell’Inter, che domenica hanno steccato in quel di Roma. Considerando le assenze di Romagnoli, Musacchio, Biglia, Higuain, va detto che Gattuso sta facendo miracoli, che ora tutti lo adorano. Onore a Rino che ha saputo correggere alcuni errori e colmare alcune lacune. Il cammino intrapreso è quello giusto, ma la strada è ancora molto lunga. Lasciamo ai posteri l’ardua sentenza