Da oggetto misterioso a elemento imprescindibile
DI MATTEO ANOBILE
La storia di Ante Rebic si potrebbe parafrasare con Kafka, ossia la Metamorfosi. Dopo una prima parte di stagione anonima, qualche presenza senza acuti. Pioli da uomo saggio e navigato lo ha aspettato, comprendendone la doti tecniche. Domenica 18 gennaio, la prima giornata di ritorno, il Milan ospita l’Udinese. A fine primo tempo i friulani sono sopra 1-0, Pioli nell’intervallo capisce che è arrivato il momento di Rebic. Il croato entra (al posto di Bonaventura) e segna il gol del pari. La partita la vince 3-2 il Milan con un tiro da fuori del croato al 93′. Da quel momento non si è piu’ fermato,Brescia,Inter,Torino,Fiorentina,Lecce,Roma,Lazio e Juve sono così arrivate a 10 le marcature del croato. Oltre che alla freddezza in fase realizzativa, colpiscono il dinamismo e la profondità che da alla manovra. Con l’arrivo di Ibra gli spazi, per l’ex viola si sono aperti e sono diventate praterie da cavalcare. La società deve trovare l’accordo con il Francoforte per assicurarsi il talento di Spalato, facendo fare ad Andrè Silva il percorso inverso.