L’Associazione Gruppo Verde San Siro schiaccia l’opinione pubblica. Un decreto legislativo e le manifestazioni evergreen bocciano l’idea dell’abbattimento di San Siro e la creazione di un nuovo stadio
di SARA PELLEGRINO
Lo scorso anno le squadre meneghine hanno annunciato le loro intenzioni di voler costruire un nuovo stadio di comun proprietà pagando l’affitto al Comune di Milano e lanciando un bando internazionale sorretto anche da Elliott e Suning. La costruzione del Nuovo Stadio avrebbe previsto anche l’abbattimento di quello vecchio ad accezione del primo anello e di un’area destinata ad eventi minori. Se fino a qualche mese fa sembrava ormai fatta per la costruzione del nuovo stadio per Milan e Inter, qualcosa si è bloccato per attuare questo progetto. Ma facciamo un tuffo nel passato. Nel 2016, in occasione della sede finale di Champions League, lo stadio di San Siro venne ristrutturato per renderlo più sicuro e agibile.
Già in precedenza, il Gruppo Verde San Siro era intervenuto per quanto riguardava l’abbattimento del vecchio stadio. Infatti, secondo il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio emanato da Berlusconi nel 2004 ”L’impianto rientra tra le cose mobili e immobili che rivestono un interesse particolarmente importante a causa del loro riferimento con la storia politica, dell’arte e della cultura in genere, quali testimonianze dell’identità e della storia delle istituzioni pubbliche, collettive e religiose.” E’ stato quindi messo in evidenza un vincolo storico che allarma il Comune di Milano; San Siro è un bene prezioso per l’Italia, un bene da salvaguardare e proteggere.
Moltissime manifestazioni pubbliche hanno evidenziato che l’idea di procedere ad una ulteriore ristrutturazione non sarebbe male e potrebbe avvenire anche a Campionato in corso. Questa sembra essere l’unica strada percorribile e, se si vuole modernizzare il complesso si potrebbe optare per la costruzione di negozio nel terzo anello della galleria favorendo il business del calcio.