Il 17° scudetto si materializzò nella vittoria contro la Roma di Capello
DI MATTEO ANOBILE
Il palmares di Ancelotti racconta sia piu’ avvezzo alle vittorie europee rispetto a quelle nazionali e nulla è più vero. Ma al Milan è riuscito a vincere (da allenatore) lo scudetto numero 17, rivoluzionando lo scacchiere tattico.
Si dice che tanti galli non pollaio non ci possano stare eppure Ancelotti è riuscito a farli cantare. Trovatemi una squadra con, Cafù,Serginho,Pirlo,Seedorf,Rui Costa e Kakà (giocatori non propriamente difensivi) in campo spesso contemporaneamente, con Sheva che vinse la classifica marcatori.
La Roma aveva, Totti e Cassano due giocatori a cui la classe non difettava, ma il Milan si dimostrò superiore in tutto. Il 2-1 dell’Olimpico, fu il prologo al successo finale con la doppietta di Sheva
assist di Seedorf e Rui. Lo scudetto fu matematicamente vinto il 2 maggio 2004, con un 1-0 sulla Roma a San Siro, con un colpo di testa di Sheva su assist di Kakà, con Ancelotti sollevato sotto la pioggia, una costante nei suoi successi.
Ma la forza di quella squadra era il mix fra classe ed esperienza, ognuno aveva la sua funzione, dietro grazie ai due Dioscuri, Nesta e Maldini non si passava, anche grazie ai polmoni di Gattuso e Ambrosini.
L’unico neo di una stagione da strabuzzarsi gli occhi fu la funesta notte di La Curuna. Ma quella è un’altra storia, questa è la storia del Milan dei meravigliosi di Ancelotti.