Il Milan fino a una settimana fa era preso in giro dalla critica per la stagione fallimentare.
Non è bastata una Supercoppa per ottenere una sufficienza, ma l’incubo dei tifosi del Milan non si è materializzato: Inter senza tituli , spauracchio Champions svanito.
Si dirà che il Milan ha altri problemi e che non devono interessare quelli dell’Inter vice campione d’Europa e d’Italia, però onestamente noi siamo dell’avviso che nel calcio vengono ricordate le vittorie e non le sconfitte.
Quella interista è purtroppo un tonfo scandaloso, che dimostra quanta distanza esista tra alcuni club in Europa.
Nessuno di noi però si sarebbe potuto immaginare il caos odierno.
Sappiamo per certo che Allegri era stato sondato, ma a spingere sul serio è stato solo il Milan.
Merito di Tare, capace di leggere il momento e di bruciare tutti.
Da quel momento in poi per i cugini si è materializzata una nuvola fantozziana, la quale anche oggi ha coperto la sede di Milano.
La vicenda Fabregas dimostra che l’Inter non aveva un piano B per il post Inzaghi, o che se lo aveva è stato fatto saltare.
E chi è stato? Igli Tare.

Stupisce però il fatto che l’Inter non abbia virato su Palladino, Mancini, allenatori che comunque hanno maggiore esperienza, che non si sia sondato un profilo come Pioli, che comunque è interista e all’Inter avrebbe forse detto si.
Ma l’Inter ha affidato la guida a Chivu, non sappiamo come mai, ma auguriamo al tecnico rumeno di poter imparare con calma l’arte della vittoria.
Lo diciamo senza scherno, perché Chivu merita maggiore rispetto, anche se onestamente ci saremmo aspettati un avversario diverso.
Ma il campo è giudice, da lì arriveranno le risposte.
Il Milan intanto si gode Tare, Allegri, Luka Modric, ma sa che ancora il mercato è lungo e che servono uomini forti.
Dopo un ottavo posto il popolo rossonero merita di tornare a vincere, con un Reijnders in meno, ma forse con un nuovo Van Bommel, colui che nel primo ciclo di Allegri sostituì Andrea Pirlo.
Il Milan vinse uno scudetto e una Supercoppa, lo fece anche grazie a calciatori come Pato, Robinho, Ronaldinho, Ibrahimovic, Mexes, ecc ecc.
Da Modric in giù la strada è meno pericolosa, ma ora il Milan deve piazzare 3-4 colpi per dimostrare alla tifoseria che l’unico obiettivo è la vittoria.

Perché nel calcio chi arriva secondo è il primo dei perdenti, ma chi arriva ottavo ha sbagliato tutto e deve scusarsi con chi ogni domenica spende soldi per andare allo stadio facendo enormi sacrifici.
A loro va data una soluzione stabile e restituito un Milan capace di vincere in Italia e competere seriamente in Europa.

share on:

Leave a Response