Demetrio Albertini spegne 54 candeline, il metronomo del Milan di Capello e Zaccheroni, nonchè perno della nazionale per oltre una decade.

Il metronomo ha il compito di scandire il ritmo della musica, in modo che risulti armoniosa e gradevole all’ascolto. Stesso compito era quello di Demetrio Albertini, ovvero quello di scandire i tempi del centrocampo, in modo che il gioco risultasse armonico.
Oltre alla visione di gioco molto sviluppata, al posto del destro aveva una dinamite, spesso i suoi gol arrivavano dalla distanza, come si suole dire: calciava da casa sua.

Il suo gol esplosivo per eccellenza, risale alla semifinale con il Monaco, prima Desailly di testa con un viaggio nelle nuvole. All’inizio ripresa, dopo l’espulsione di Costacurta avvenuta a fine primo tempo, il numero 4 con un missile su punizione squarciò la rete con l’inquadratura da dietro rese l’idea della potenza.
Il terzo gol fu realizzato da Massaro, lanciarono i rossoneri verso Atene con la conquista della 5° Coppa dei Campioni, il rapporto con la nazionale fu molto intenso, due finali perse una mondiale e una europea.

Demetrio dalle giovanili, ha scalato fino a diventare un senatore nello spogliatoio, tant’è che dopo ogni gol Albertini era il primo ad andare ad abbracciare il compagno. Nello spogliatoio servono uomini con gli attributi e non figurine.

Autore: M.An.

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