Il Milan batte il Real Madrid , umilia le merengue con un netto 3-1 e si ripresenta tra le grandi di Europa senza paure e con l’obiettivo di giocarsi senza paure una Champions League rivisitata.
I rossoneri partono fortissimo e da subito si intuisce che Paulo Fonseca, che da stasera chiameremo “o maestro”, non è venuto a Madrid per fare la vittima.
Il Milan si schiera a 5 in difesa e nelle ripartenze cerca l’asse Theo-Leao, dimostrando di saper fare un calcio verticale unito al possesso palla.
Fofana e Reijndeers dominano a centrocampo, dove il Real fatica a costruire schiacciato dal pressing del francese e sfiancato dal continuo palleggio di Tijani.
Il Real si affida a M’Bappe e Vinicius, ma Thiaw è in serata e trova addirittura il gol sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Pulisic. Il Milan però si distrae e Vinicius viene steso in area di rigore. Il Var concede penalty che il brasiliano segna spiazzando Maignan.
Il Milan però non molla, cerca le giocate importanti e si difende compatto. Leao prende palla, lotta al limite dell’area e si gira calciando con il destro. Il portiere del Real respinge corto e male e Morata lo fulmina. Tap in e 2-1 rossonero.
Il Real esce dal primo tempo frastornato.
Nella ripresa il Milan ripete il canovaccio, lascia sfogare Vinicius e controlla bene M’Bappe e gli altri, rischiando solo per proprie disattenzioni che però non spediscono il Diavolo all’inferno.
Maignan ipnotizza tutti, poi arriva nel finale la grande giocata di Leao che serve Reijndeers che batte il portiere del Real.
Grande azione e grande gol del Milan, Santiago Bernabeu ammutolito.
Il Milan soffre nel finale, entrano Loftus Cheeck, Abraham, Okafor, Leao esce tra gli applausi di tutti.
Il Milan resiste al lungo recupero, sfiora il 4-1 e vince al Bernabeu con una prova epica.
Fonseca si è preso il Milan, ma nella più bella delle favole, ha anche ritrovato Leao.
E vissero tutti felici e contenti.