Con il 12° scudetto in tasca l’ultima partita casalinga fu contro il Verona ormai retrocesso, ma Ancelotti decise di congedarsi in un modo atipico.
Era il Maggio 1992 e il Milan, con il 12° scudetto già cucito sul petto, si apprestava ad affrontare il Verona già retrocesso: era l’ultima partita in casa della stagione 1991-’92.
San Siro era vestito a festa, il cigno di Utrecht su rigore portò in vantaggio il Milan al 18′, a inizio ripresa Gullit con un rasoterra raddoppiò.
Capello al 66′ levò Gullit e inserì Ancelotti per il saluto finale e proprio Carletto tra il 77′ e il 78′ scatenò l’apoteosi.
Prima con un siluro realizzò il 3-0, un minuto dopo rubò palla al difensore veronese e in uscita freddò Gregori per la sua prima doppietta in rossonero.
L’allenatore del Verona era proprio quel Liedholm a cui Ancelotti era molto legato ai tempi della Roma: il Barone lo fece diventare uomo e lo plasmò come calciatore.
Matteo Anobile