Conferenza stampa di Gattuso affiancato dal capitano Bonucci alla vigilia di Juventus-Milan, finale di Coppa Italia. Tutte le dichiarazioni.

 

di STEFANO RAVAGLIA

 

Le dichiarazioni di Bonucci:

“E’ sempre bello poter giocare queste partite. Il Milan per la storia che ha e la società che si è rinnovata, merita di giocarle. Il valore aggiunto per noi è stato e sarà domani la squadra. Io posso fare ben poco se il resto della squadra non è all’altezza della situazione. Sono fiducioso, faremo una grande partita.

“Alzare una Coppa è già un motivo importante, l’hanno alzata grandi capitani del Milan; farlo domani sera dopo tutte le difficoltà della stagione e quello che si è detto è sentito, sarebbe importante per il Milan come squadra e come giocatori.

“Vinceremo se in quelle due o tre occasioni che ci capiteranno saremo cinici. La Juventus ha grandi qualità e giocatori, ha fatto un grande campionato portando a casa uno scudetto non giocando benissimo ma con una grande qualità dei singoli. Dovremo essere squadra e fare la partita perfetta.

“Il mio gol a Torino? Una gioia personale in primis, perché ho fatto sempre gol importanti e ho concluso sempre la stagione con quattro, cinque o sei reti. Quest’anno sono fermo a due ma mi preme vincere il primo trofeo con il Milan e dare una svolta a questa stagione.

“Se consolerò Buffon in caso di vittoria? Non so, l’unica cosa che mi piace immaginare è giocare una grande partita e arrivare al risultato finale portando la Coppa a casa. E abbraccerò certamente Gigi come tutti i miei ex compagni, ci sarà tempo sia prima che dopo la partita.

“Le differenze tra i due stili? Ho giocato sette anni con la Juventus e ho imparato cosa significa la mentalità del non mollare mai. Il mondo Milan mi sta trasmettendo emozioni importanti, sin dal primo giorno al museo. E continuo a scoprirlo ogni giorno, ho avuto la fortuna di essere allenato da Gattuso che è l’esempio massimo avendo vinto tutto col Milan. Coppa Italia o Champions? Non ha la stessa importanza, ma vincere la Coppa Italia in questo anno ha un valore importantissimo”

“I cicli iniziano con delle vittorie, per cui speriamo di iniziarne uno domani. Venderemo cara la pelle perché i tifosi e la società meritano questo trofeo. Spero di vivere una festa nella sua totalità. Due anni fa contro il Milan ero squalificato, ma domani sera voglio dare il meglio di me stesso e di noi stessi. Punti in comune tra Allegri e Gattuso? Sono bravi a gestire lo spogliatoio. Fanno sentire importante chiunque”

 

Le dichiarazioni di Gattuso:

“Questa non è una finale di Coppa Italia, ma di Coppa del Mondo per noi. Per la squadra giovane che abbiamo, per l’entusiasmo che dieci mesi fa avevano i tifosi. La voglia che hanno di tornare a vincere. Si percepisce tutto, ci basta poco per riaccendere di nuovo i fuochi d’artificio. Non li ho caricati i ragazzi in questi giorni, è una partita che si prepara da sola. Giochiamo con una squadra protagonista in Italia e in Europa, ha una grande mentalità e noi domani dobbiamo fare qualcosa di straordinario. Sono sicuro che superare questo ostacolo significherebbe fare qualcosa di grande in futuro.

“La finale di due anni fa con Brocchi? Non penso ai miei amici e al passato, ma alla partita che dobbiamo fare. Dobbiamo concedere poco o nulla alla Juventus, fortissima a livello singolo e di palleggio. Hanno vinto tante partite con la qualità dei giocatori. Non dobbiamo avere paura e avere il braccino da tennista, ma avere coraggio in tutte e due le fasi, ce la giocheremo coi nostri pregi e difetti, che hanno anche loro. Sarà una partita bella e aperta, e spero che non commetteremo gli errori che abbiamo commesso negli ultimi dieci o quindici minuti a Torino in marzo.

“Cuadrado e Douglas Costa creano superiorità con la loro velocità. Dovremo essere corti e far fatica, tante volte la testa fa fare cose impensabili soprattutto nello sport ma anche nella vita. Non basta prepararsi a livello tecnico o tattico solamente, ma deve scattare qualcosa nella testa. Abbiamo bisogno di questo per riuscire a fare la differenza.

“Da giocatore ero scaramantico, avevo un modo particolare per preparare le partite. Oggi, da allenatore, sento invece una pressione maggiore. Dei miei giocatori, dei tifosi, delle persone che mi vogliono bene: non è facile. La cosa che mi fa rilassare di più è quando ho il fischietto in bocca e non penso, mentre faccio allenamento. Quando vai in ufficio, in sala video o vedi le immagini, pensi di dormire e poi riaccendi la televisione, cominci a smanettare e non dormi più. Per essere una grande squadra ci vuole un grandissimo spogliatoio, l’ho sempre creduto e lo credo tutt’ora. Noi andiamo alla ricerca del gruppo, non dei singoli giocatori. Quando mangiai una lumaca a Milanello? Credo fosse il giorno prima della semifinale del 2003 con l’Inter. Era una lumaca anche grande, e tutti mi dicevano che non avevo coraggio. Avevamo bisogno di sdrammatizzare un po’. 

“Se l’avversario merita di vincere, gli stringiamo la mano. Si può perdere e vincere ma l’importante è fare tutto ciò che si può fare. Io vedo lo sport in questo modo, e questo lo dico sempre alla squadra. Se è la partita più importante della mia carriera? Fra A, B o C ho 150 o 160 panchine in carriera, non sono poche, spero che questa sia una grande soddisfazione. Se non arriva, ci vorrà ancora più forza e lavoro guardando avanti. Ma speriamo di essere qui a parlare di un successo.

“Biglia? L’ho visto fare cose disumane in quindici giorni, ha messo in difficoltà uno staff medico. Dalle otto di mattina alle otto di sera sul pezzo, ha fatto di tutto per cercare di ritornare. Il Milan deve cercare questi atleti. Lo valuteremo, non è al massimo, se prendesse una botta potrebbe rifarsi male in modo molto più grave. Tutta la squadra e la società devono apprezzare un uomo così.

“La Juventus mi ha sempre dato la sensazione di una squadra con una grandissima mentalità. Chiunque metta quella maglia, è orgoglioso. Il Milan ha avuto dei giocatori forse più tecnici, ma il mondo Juventus mi ha affascinato per la compattezza e la voglia di battagliare che ho sempre invidiato. Il Milan in Europa per la tipologia di calcio o di giocatori è un po’ diverso, ha portato qualcosa di nuovo con la sua tipologia di gioco. Vincere come vince la Juventus con mentalità e forza fisica non è semplice, e io l’ho sempre toccato con mano. A volte finiscono la partita e non sono nemmeno sudati, Leo lo sa, ci ha giocato. Per questo noi dobbiamo fare una grande partita, con la mentalità e con l’essere sempre arrabbiati come loro”

 

 

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