La Uefa si sta prendendo altro tempo prima di comunicare la sentenza, facendo continuare la lunga agonia del Milan e dell’ambiente rossonero

DI DANIELE STAMPEGGIONI

La Uefa sembra aver deciso di allungare ulteriormente l’agonio del Milan e dell’ambiente rossonero, facendo slittare la sentenza alla prossima settimana. La sentenza era attesa per oggi ma è stata spostata alla prossima settimana, molto probabilmente arriverà nella giornata di Lunedì.

LO SLITTAMENTO: La Uefa ha già rimandato due volte la sentenza, creando un pò di allarmismo tra le mura di Casa Milan. Il club, in caso di sentenza emessa la prossima settimana, avrà dieci giorni di tempo per fare ricorso al TAS. I rossoneri corrono il rischio di arrivare a metà Luglio senza sapere se giocheranno le coppe oppure no. Il club, nel frattempo, sta accellerando i tempi per presentarsi eventualmente davanti al TAS con il nuovo socio. Un rischio che non può correre tutto il calcio italiano, in questa vicenda sono indirettamente coinvolte anche la Fiorentina e l’Atalanta, i nerazzurri sono stati sorteggiati ieri nei preliminari. Nella giornata di oggi doveva arrivare la comunicazione per un eventuale cambiamento dei sorteggi, questo potrebbe essere un buon segno per il club rossonero.

I MOTIVI: Secondo quanto riportato da Sky, i motivi dello slittamento sarebbero riconducibili all’attenzione mediatica creata intorno al caso. Il massimo organo calcistico sta cercando di non sbagliare nulla nelle motivazioni, nei concetti e nelle parole utilizzate nel comunicato, l’obbiettivo è quello di evitare una brutta figura in caso di ricorso al TAS da parte del club rossonero.

MERCATO BLOCCATO: Il club non sta ufficializzando nessun acquisto in attesa della sentenza che arriverà nei prossimi giorni. Nel frattempo sono iniziate le manovre nella sede rossonera, ieri si è visto il procuratore di Kessie per parlare del prolungamento del contratto, mentre Meyer ha già fatto sapere che, nonostante le offerte ricevute, lui sta aspettando la risposta del club rossonero.

share on:

Leave a Response